L’amore, come nasce, come si mantiene e come finisce

Nuove riflessioni. Vecchi percorsi.

27 e 28 settembre 2024 alle ore 18.00. Di pomeriggio. Presso il liceo Leonardo da Vinci in via Pantanelle.

Di Giuseppe Musilli

 

L’amore, come abbiamo detto in precedenti interventi, è quella cosa che più di tutte dà lavoro agli psicologi, ai giudici e ai poliziotti. Possiamo aggiungere anche agli scrittori e all’industria dello spettacolo.

E noi vogliamo tornarci per approfondire e per discutere su questo argomento che non si esaurisce facilmente. È un argomento che ci coinvolge ogni volta, ogni giorno e sempre in maniera profonda. Per questo motivo pensiamo di tornare a discuterne nelle due conferenze di questo nostro festival venerdì 27 e sabato 28 settembre.

Ne parleranno due importanti psicologi e studiosi sull’argomento. Si tratta della Dott.sa Benedetta Goretti e del Dott. Nicola Frassi che saranno con noi nel pomeriggio del 27 e 28 settembre nei locali del nostro Liceo Leonardo da Vinci a via Pantanelle. Sono due psicologi che lavorano ogni giorno su questi temi con i loro clienti e hanno già collaborato a scritti importanti sulle difficoltà che a volte producono le storie d’amore.

Come preparazione a questi due interventi mi piace fare qualche riflessione su cos’è l’amore, su come nasce, su come si mantiene e su come finisce. Ne parleranno anche i nostri due esperti. E vi assicuro che rimarrà ancora molto da dire.

  1. Che cos’è l’amore? Le definizioni sono tantissime. Io mi soffermerò su una che non è particolarmente conosciuta o sponsorizzata. L’amore è un incontro con una seconda persona che ci conferma, con sensazioni forti e bellissime, la nostra identità. So che questa definizione è deludente, ma ritengo sia opportuno non svolazzare troppo con definizioni improbabili.

Noi incontriamo una persona e questa persona risponde ad alcune nostre aspettative confermandoci positivamente in quello che siamo, esaltando i nostri sogni e le possibilità che pensiamo di poter realizzare. Noi pensiamo di dedicarci anima e corpo all’altro. In realtà l’altro sta illuminando il nostro essere e i nostri sogni.

Chi non crede in questa definizione è insistentemente invitato a seguire le nostre due conferenze.

  1. Come nasce l’amore. I racconti che ascoltiamo da tutte le persone su questo argomento sono i più improbabili che ci possano essere. “Mi ha sorriso!”. “Mi ha regalato i fiori!”. “Mi ha invitato al concerto!”. “È simpatico!”.

L’amore nasce nel momento in cui due persone si scelgono tacitamente e inconsapevolmente perché quell’incontro esalta l’identità profonda, emotiva e personale di ognuna delle due. Non è una scelta ragionata, non è consapevole e non c’entrano né i sorrisi, né i fiori. È una scelta tacita ed emotiva insieme.

E in questa prima scelta, in questo primo incontro, si stabiliscono tacitamente le regole che non dovranno essere mai disattese nella realizzazione di questa storia. Tacitamente e senza contratti verbali, ma in maniera molto reale si stabilisce chi fa la proposta e chi acconsente, chi sorride e chi porta i fiori, chi inizia un litigio e chi lo chiude, chi fa il broncio e chi fa la pace.

Quando uno dei due partner viene meno a queste regole allora la relazione entra in crisi. E per rimetterla in piedi bisogna scoprire le regole e soprattutto impegnarsi a seguirle.

  1. Il mantenimento dell’amore. L’amore ha un’evoluzione nel tempo e assecondare e nutrire questa evoluzione significa alimentarlo e mantenerlo. I due elementi che nel tempo si riposizionano sono la passione e l’attaccamento. La passione diminuisce con il tempo, ma è essenziale che non si riduca a zero. L’attaccamento è un rapporto di rispetto, di attenzione dell’un partner con l’altro. Con il tempo l’attaccamento cresce e stabilisce un legame fra le due persone.

Il legame è un elemento importante della nostra storia. È costituito da ciò che i due partner vivono insieme. Il legame ha una sua autonomia. È una terza realtà fra i due partner. Le cose vissute insieme si imprimono nel ricordo dei due partner e costituiscono una realtà di grande impatto, difficile da superare o da eliminare. Quando l’amore finisce il legame permane. E spesso dura molto tempo e rende la separazione difficile, triste e lunga.

Piccola conclusione provvisoria.

Abbiamo già detto che la regola aurea per far durare l’amore è quella di trovare un compromesso tra la passione e l’attaccamento. Questo compromesso è possibile se viene ricercato con attenzione ed intelligenza. Inoltre la presenza del legame psicologico, di cui abbiamo appena detto, oppure di altri legami, come la famiglia o i figli, rendono la possibilità di recuperare ciò che sembra essersi infranto, possibile.

Ma queste cose sono più facili a dirsi che a farsi.

Bisogna anche considerare che gli amori finiscono e spesso è più salutare prenderne atto piuttosto che far rivivere ciò che non può rivivere.

La Tavola Rotonda

Tavola Rotonda del Festival delle Emozioni 2024

In occasione del nostro 10º anniversario abbiamo pensato di inaugurare il #FdE24 con un’interessante TAVOLA ROTONDA in compagnia di alcuni degli ospiti che sono già stati con noi negli anni passati.

Annalisa Morganti ha scritto un bel libro dal titolo “L’insegnante efficace”. L’insegnante efficace svolge un ruolo fondamentale nel promuovere le competenze socio emotive, che sono essenziali per l’inclusione e il benessere degli studenti. Le competenze socio emotive comprendono una serie di abilità come la consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni, l’empatia, le abilità relazionali e il prendere decisioni responsabili. Queste competenze aiutano gli studenti a interagire positivamente con gli altri, a gestire le proprie emozioni e a risolvere i conflitti in modo costruttivo. Il libro fornisce molti consigli e riflessioni sia teorici che pratiche. Ai docenti, ma anche ai genitori e a tutti noi.

Paolo Mai ha fondato L’”Asilo nel bosco” ed è autore di vari testi (Ne ricordiamo uno: “La gioia di educare. Pedagogia della bruschetta”, romanesco come Lui, ma veramente delizioso). Paolo Mai tratta temi legati all’infanzia e alla natura. Nella sua opera esplora l’idea di creare un ambiente educativo immerso nel verde, dove i bambini possano imparare attraverso il contatto diretto con la natura. L’opera sottolinea l’importanza dell’esperienza pratica e della scoperta autonoma, promuovendo un approccio educativo che valorizza il gioco libero e l’interazione con l’ambiente.

Ilaria Gaspari si è occupata di temi legati alla felicità, alla crescita personale e al benessere. Il suo libro “Lezioni di felicità” presenta una rassegna delle filosofie che si sono occupate della felicità svolgendo un insieme di riflessioni, esperienze e consigli pratici su come migliorare la propria vita e trovare un senso di gioia e soddisfazione. Le sue “Lezioni” si occupano dell’importanza della consapevolezza, dell’autenticità, delle relazioni interpersonali, della gratitudine e della resilienza.

L’oggetto del nostro incontro sono le emozioni, la loro importanza in merito al nostro star bene, la loro importanza in merito alla nostra identità, la loro educabilità, il loro destino in un mondo che si avvia verso l’intelligenza artificiale e l’enorme diffusione della comunicazione online, che non prevedendo la presenza fisica, non prevede nemmeno le emozioni, almeno le emozioni sociali.

E in qualche modo, parlando del futuro delle emozioni, parliamo anche del destino del nostro Festival: che direzione prendere? Che approfondimenti fare?

Ne parleremo insieme Giovedì 26 settembre ore 18

Le emozioni oggi e domani. La ricerca della felicità.

Tavola Rotonda 2024

Decimo Anniversario del Festival delle Emozioni.

Partecipano:

Prof.ssa Annalisa Morganti, Prof.ssa Ilaria Gaspari, Dott. Paolo Mai.

Aula magna dell’Istituto Tecnico Bianchini il 26 di settembre alle ore 18:00

In occasione del decimo anniversario del Festival delle emozioni abbiamo pensato di fare una tavola rotonda con alcuni degli ospiti che sono già stati con noi negli anni passati. Così parteciperanno alla nostra tavola rotonda la Prof.sa universitaria di pedagogia e didattica Annalisa Morganti, la Prof.sa universitaria di filosofia Ilaria Gaspari e il dottor Paolo Mai fondatore dell’Asilo nel bosco, un’innovativa scuola romana per un’educazione emotiva nella natura.

Annalisa Morganti ha scritto un bel libro dal titolo “L’insegnante efficace”. L’insegnante efficace svolge un ruolo fondamentale nel promuovere le competenze socioemotive, che sono essenziali per l’inclusione e il benessere degli studenti. Le competenze socioemotive comprendono una serie di abilità come la consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni, l’empatia, le abilità relazionali e il prendere decisioni responsabili. Queste competenze aiutano gli studenti a interagire positivamente con gli altri, a gestire le proprie emozioni e a risolvere i conflitti in modo costruttivo. Il libro fornisce molti consigli e riflessioni sia teorici che pratiche. Ai docenti, ma anche ai genitori e a tutti noi.

Ilaria Gaspari si è occupata di temi legati alla felicità, alla crescita personale e al benessere. Il suo libro “Lezioni di felicità” presenta una rassegna delle filosofie che si sono occupate della felicità svolgendo un insieme di riflessioni, esperienze e consigli pratici su come migliorare la propria vita e trovare un senso di gioia e soddisfazione. Le sue “Lezioni” si occupano dell’importanza della consapevolezza, dell’autenticità, delle relazioni interpersonali, della gratitudine e della resilienza.  

Paolo Mai ha fondato L’”Asilo nel bosco” ed è autore di vari testi (Ne ricordiamo uno: “La gioia di educare. Pedagogia della bruschetta”, romanesco come Lui, ma veramente delizioso). Paolo Mai tratta temi legati all’infanzia e alla natura. Nella sua opera esplora l’idea di creare un ambiente educativo immerso nel verde, dove i bambini possano imparare attraverso il contatto diretto con la natura. L’opera sottolinea l’importanza dell’esperienza pratica e della scoperta autonoma, promuovendo un approccio educativo che valorizza il gioco libero e l’interazione con l’ambiente.

L’oggetto del nostro incontro sono le emozioni, la loro importanza in merito al nostro star bene, la loro importanza in merito alla nostra identità, la loro educabilità, il loro destino in un mondo che si avvia verso l’intelligenza artificiale e l’enorme diffusione della comunicazione online, che non prevedendo la presenza fisica, non prevede nemmeno le emozioni, almeno le emozioni sociali.

E in qualche modo, parlando del futuro delle emozioni, parliamo anche del destino del nostro Festival: che direzione prendere? Che approfondimenti fare?

Il mondo occidentale si avvia verso un’epoca in cui l’intelligenza artificiale potrebbe sollevare definitivamente l’uomo dai lavori più duri e dai lavori ripetitivi. Avremo più tempo e più spazio per noi stessi. Forse dovremo lavorare pochissimo e magari finiremo per lo stare online per tantissimo tempo. E allora le emozioni? Non solo, ma avendo eliminato o quantomeno avendo ridotto al minimo indispensabile il nostro impegno per la sopravvivenza fisica, cosa faremo? Troveremo il tempo e soprattutto la voglia di impegnarci nello star meglio, non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente? E per star meglio emotivamente?

Perché una cosa è sicura, la nostra identità è un’identità emotiva. Siamo stati guidati dalle emozioni per milioni di anni, siamo stati guidati dalle emozioni come vertebrati e come primati, siamo stati guidati dalle emozioni fino a quando non abbiamo cominciato a parlare e a ragionare. Con il nostro parlare con il nostro ragionare abbiamo creato un vestito per le emozioni. Pensiamo così di essere razionali, di guidare la nostra vita attraverso principi razionali ed etici. È una pia illusione! Una grande illusione! Noi siamo una serie di emozioni vestite di pensiero e di narrazione. Noi raccontiamo a noi stessi in maniera razionale e con il linguaggio, le emozioni che abbiamo vissuto più e più volte nella nostra infanzia.

E se questo è vero allora abbiamo una un’unica possibilità di rendere più felice la nostra vita, quella di controllare ed educare le emozioni, quella di ridurre al minimo indispensabile le emozioni negative e di implementare il più possibile le emozioni positive.

Ma ciò non è tutto: noi siamo abituati a vivere socialmente, a rapportarci con gli altri, a provare emozioni e a trasmettere emozioni agli altri. Questa modalità emotiva e sociale ha bisogno di soddisfazione e appagamento. E ciò si può solo ottenere creando significati sociali accettabili ed eticamente validi e vivere secondo tali significati cercando di raggiungere obiettivi che siano soddisfacenti per noi e per gli altri. Ciò conferisce un significato profondo al nostro vivere insieme con gli altri che si riflette nella soddisfazione personale e in una sensazione di orgoglio e di speranza.

Tutto questo è possibile. Le emozioni possono essere educate. Abbiamo bisogno di consapevolezza, abbiamo bisogno di sentire e di “sapere” noi stessi.

Sapere, sentire, ecco la strada!

Sapere cosa sentiamo, sapere come le nostre emozioni si sono concretizzate, raggrumate, nella nostra infanzia quando ancora il nostro linguaggio e il nostro pensiero non erano sviluppati. Da piccoli abbiamo tacitamente organizzato una modalità di vedere il mondo per sopravvivere al mondo, una modalità di dare significato alle cose del mondo in modo da vivere con la minore difficoltà possibile ed avere il maggior rapporto con il più alto numero dei nostri simili. Questa nostra specifica e personale modalità di vedere il mondo, di significare il mondo, è la prima cosa che dobbiamo capire e sapere.

La seconda cosa è che questo nostro modo di dare significato al mondo include in sé anche una risorsa importante. Siamo fatti di ferite e di risorse. Scoprire questa risorsa, dare modo alla nostra vita, alla nostra attività di concretizzare le nostre risorse, le nostre aspirazioni, per noi stessi e per gli altri, per la nostra famiglia e per la nostra comunità, ci consente una sensazione di appagamento, di soddisfazione che rende la nostra vita positiva e degna di considerazione.

Sì è vero, si può far ragionare la gente, si possono far ragionare le persone e si possono indurre a prendere le decisioni migliori in merito alle circostanze della nostra vita. Ma non bisogna sopravvalutare la nostra capacità di ragionare. Soprattutto non bisogna sopravvalutarla in merito al nostro benessere. Molte decisioni ragionevolmente prese possono comunque non farci sentire emotivamente soddisfatti. E allora bisogna ragionare e nello stesso tempo sentire. Ragionare bene e sentire bene. E ciò esige consapevolezza, attenzione ed educazione.

Il futuro che ci attende è quindi un futuro di intensa educazione emotiva per noi, per i nostri figli e per tutti gli uomini. Essi lavoreranno di meno, ma saranno più felici? Se vogliamo che siano più felici abbiamo bisogno di un’educazione emotiva seria e profonda. Un’educazione emotiva che sia qualcosa di più che un’educazione solo razionale. Che sia cioè razionale ed emotiva insieme. Un’educazione riguardante il sapere di sé, il sapere degli altri, l’empatia verso il sentire di sé e verso gli altri.

Sapere bene e sentire bene! Questa è la strada.

Prof. Giuseppe Musilli

Presentazione del FdE 2024

Festival delle Emozioni 2024

Terracina (LT)

Decima EDIZIONE

Presentazione

Due parole per illustrare il programma del nostro prossimo Festival delle Emozioni.

Intanto sottolineo che è la decima edizione di questo Festival e vorremmo darle una particolare rilevanza; e vorremmo, durante il Festival stesso, riflettere su questa nostra impresa e sul suo futuro.

Apriremo le attività del festival, anzi, del pre-festival con un WorkShop esperienziale con la dott.ssa Giordana Ronci: domenica 22 settembre dalle 10.00 alle 12.00 – “Rel-azioni positive. Strategie per vivere con gioia ed efficacia i rapporti umani“. L’evento sarà a numero chiuso e occorrerà un contributo di partecipazione. Presto comunicheremo tutti i dettagli e le informazioni.

Il Festival delle Emozioni si terrà dal 26 al 29 settembre 2024. Ecco le iniziative che abbiamo in programma:

  • Giovedì 26 settembre sarà il giorno dell’inaugurazione e vorremmo celebrarlo con una tavola rotonda a cui saranno presenti tre/quattro dei nostri ospiti degli anni passati per riflettere sulle emozioni e sul Festival.

Le domande che vogliamo farci sono: Qual è il peso delle emozioni nella nostra vita? Nel futuro si prevedono cambiamenti in proposito? I social media che non prevedono la presenza uccideranno le emozioni? E cosa le sostituirà? Qual è il futuro delle emozioni nell’educazione familiare e istituzionale? In Italia si affermerà l’educazione emotiva? Quale è il rapporto fra emozioni e benessere? Dove si deve indirizzare il nostro Festival?

Hanno dato il loro assenso al dibattito Annalisa Morganti, Ilaria Gaspari e Paolo Mai.

Un’altra caratteristica del Festival di quest’anno è che abbiamo avuto conferma della presenza del prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, per la sua conclusione il 29 settembre 2024.

Il prof. Riccardi risponderà ad alcune domande sulla pace e su come costruire la pace che gli verranno poste da rappresentanti del Festival e del Comitato Civico per la pace.

In tal modo le relazioni che negli anni precedenti si estendevano per tre giorni quest’anno saranno ridotte a due giorni. In particolare avremo tre interventi al giorno e questi interventi riguarderanno tre tematiche:

1.Lo stress

Slogan: “Rallenta, respira, sorridi…Cosa è e come controllarlo.

Relatori Laura Fino e Giudici Maria Lucia.

2.L’amore

Slogan: “Tutto l’amore, carezza per carezza, litigio per litigio” Diventare consapevoli di come amiamo, chi amiamo e come salvare l’amore che sfuma.

Relatore: Benedetta Goretti e Nicola Frassi

3.Emozioni e benessere

Slogan: “Per una vita significativa”. Sono due eventi in cui vogliamo presentare in forma teorica e pratica quello che è il cuore della psicologia positiva e cioè la possibilità di costruire benessere per persone normali basandosi su alcune pratiche specifiche e basandosi sull’opportunità di far crescere i propri talenti personali. L’idea è quella di illustrare una vita volta a raggiungere l’appagamento attraverso una visione fiduciosa e ottimistica e la capacità di individuare e realizzare i propri talenti.

Al momento c’è un solo relatore Giacomo Papasidero. Siamo in attesa di ulteriori conferme.

Serate Evento:

27 settembre: Commedia in dialetto locale scritta e diretta da Mimmo De Rosa.

28 settembre: Concerto dell’Orchestra “Giuseppina Di Spigno” dell’I. C. “M. Montessori” di Terracina (LT).

Il programma ad oggi non è ancora definitivo, siamo in attesa di altre conferme.

Torna a trovarci per scoprire cos’altro proporrà il Festival delle Emozioni 2024.